Sciatt della Valtellina, curiosità e ricetta

Gli sciatt, croccanti e saporite perle di grano saraceno, dal un cuore caldo e filante di formaggio. Originariamente tipici di Teglio, oggi vengono considerati una specialità dell'intera Valle.
Il nome di questo piatto tipico deriva dal dialetto valtellinese "sciatt" che significa "rospi", principalmente per la forma rigonfia e per il colore ambrato che queste croccanti frittelle assumono dopo la cottura nell'olio bollente.

Tuttavia, questo piatto ha ben poco a che fare con i rospi: si tratta infatti di croccanti e saporite frittelle di grano saraceno aventi forma irregolare (da qui forse il paragone con il rospo) con al loro interno un cuore caldo e filante di formaggio. Originariamente, gli sciatt erano tipici del solo paese di Teglio, ma oggi vengono considerati una specialità dell'intera valle.



Il segreto degli Sciatt valtellinesi


La ricetta storica prevedeva l’utilizzo di un po’ d’acqua nell’impasto della pastella di farina di grano saraceno mista a farina bianca, ma l’utilizzo dell’acqua minerale frizzante è essenziale nel processo di lievitazione della stessa pastella degli sciatt. Infatti l’anidride carbonica addizionata all’acqua, diventa un agente facilitante di questo processo di lievitazione. Facilita il gonfiarsi della pasta in cottura e – non ultimo – essendo l’ingrediente acqua minerale frizzante puro e dal gusto assolutamente neutro, non altera sapori e profumi. Anche perché il vero segreto degli sciatt, prima ancora della farina e del formaggio, è la goccia di grappa che sprigiona nel palato un aroma inconfondibile.






Come si preparano


La preparazione degli sciatt parte da un impasto di farina bianca e di grano saraceno con l’aggiunta di sale, grappa (utile alla lievitazione) e acqua; mescolato fino ad ottenere una pastella morbida, usando un cucchiaio di legno. Successivamente, la pasta viene sbattuta per circa un quarto d'ora e poi lasciata lievitare da due a quattro ore. Per il ripieno, viene tagliato a dadini del formaggio locale grasso o, in mancanza, della fontina. La cottura viene svolta in un tegame, possibilmente di ferro, all’interno del quale viene portato ad ebollizione dell'olio di oliva (meglio strutto) dove poi si versa a cucchiaiate l'impasto preparato, con un dado di formaggio per ogni cucchiaio. Quando gli sciatt così preparati si indorano, vengono scolati e serviti accompagnati da insalata verde.




Curiosità


Gli sciatt tradizionalmente venivano consumati la mattina a colazione, assieme ad un bicchiere di latte fresco, o nel pomeriggio per merenda.
In generale sono una pietanza molto flessibile, ottima sia come antipasto che come primo piatto, oppure come secondo accompagnati da un'insalata di stagione e da un vino rosso della Valtellina non troppo invecchiato.



Ad Alpen Chalet troverete i nostri gustosi sciatt tra le proposte degli antipasti o, in alternativa, tra le stuzzicherie per arricchire il vostro aperitivo.


Sciatt della Valtellina, curiosità e ricetta

2 anni fa
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